1 Vivevo in un quartiere povero. Giocavamo sempre nello spiazzo dello sfasciacarrozze locale, ignari dei pericoli della ruggine — eravamo bambini, pensavamo di essere immortali. Camminavamo tra le torri di metallo abbandonate, a volte arrancando su putrelle precarie appese a trenta metri di altezza. Una caduta avrebbe significato la morte. Ma a noi non importava. L’unica cosa che contava davvero…