… ma anche magliette, cuscini, spille, adesivi, quaderni, tazze, felpe, tende della doccia, copripiumini…
Perché i fan del Re dell’Horror non stanno mai fermi, ed è proprio di loro che voglio parlarvi.
Prima, però, mi levo qualche sassolino dai Doc Martens…
È da quando è nato questo sito che voglio scrivere un pezzo su Stephen King — che, per i pochi che ancora non lo sapessero — è il mio scrittore preferito in compagnia di una una manciata di pochissimi altri (diciamo William Gibson, Chuck Palahniuk, Gabriel Garcia Màrquez, Philip K. Dick, tanto per fare qualche nome).
Ma, con un colosso come King, il problema è che un articolo non basta né potrebbe bastare: ci vorrebbe un intero sito dedicato (e ce ne sono moltissimi, tra cui mi permetto di segnalarvi l’informatissimo Stephen King Only di Maurizio Ragusa) — inoltre, ho già dato.
Eccome, se ho già dato.
In pochi se ne ricordano, ma io sono stato il primo (non tra i primi, proprio il primo) in Italia a parlare di Stephen King. Correva l’anno 1988 e c’era una rivista di settore, Febbre Gialla: Mensile di Giallistica, Thriller, Mistery e Spy Story, e nel numero di maggio uscirono ben tre miei articoli: Stephen King: un profilo era il primo, seguito da Misery, l’incubo di Stephen King, da un terzo, Stevie Goes to Hollywood in cui analizzavo il rapporto già allora solidissimo tra il Re e il cinema; il tutto condito da una filmo-bibliografia, Filmografia e Bibliografia di Stephen King. Tutti nello stesso numero… mica male, eh?
E poi ho scritto altri saggi, alcuni dei quali andarono a occupare quasi tutta la prima metà del primissimo libro monografico su Stephen King mai uscito in Italia, l’ormai introvabile (se non su eBay) Stephen King: da Carrie a La Metà Oscura, edito da Arnaud nel 1990. Poi uscì un libriccino invero insignificante, sia come dimensioni che come contenuto, Stephen King Portatile — che, anche se siete collezionisti, vi sconsiglio: si tratta di un francobollino di libro che forse chiamare libro è un po’ eccessivo (le misure sono davvero quelle di una scatola di fiammiferi, giuro).
Erano i tempi in cui King veniva snobbato dalla critica, in cui in Italia nessuno si era ancora accorto della potenza narrativa di uno dei più grandi scrittori della nostra epoca… forse di sempre.
Quando proponevo un articolo su Stephen King ai “giornaloni”, mi ridevano in faccia.
Me la tiro? Sì, e faccio bene.
Per anni — ma che dico, per quasi due decenni — sono stato il più grande esperto e conoscitore di Stephen King in Italia, e sono anche un bravo traduttore: eppure, non sono mai riuscito a tradurre nulla del Maestro. Ora, pur non sentendomi inferiore a nessuno di loro, posso anche digerire lo storico Tullio Dobner, e anche il bravo Giovanni Arduino e l’attuale — eccellente — Luca Briasco, ma lo scempio che è stato fatto da Wu Ming NonRicordoIlNumero sul meraviglioso (in originale) 11/22/63 grida ancora vendetta al Signore.
Vabbe’, dai. Sottigliezze. Rimarrò un grande traduttore e un grande esperto di Stephen King che, a causa di uno dei tanti misteri dell’editoria italiana, non ha mai tradotto Stephen King.
Chissene.
Passiamo oltre, che ormai sono anni che queste cose mi scivolano addosso.
Come evitare un articolo sulle opere di King
Che sono tante, e sono splendide, e con gli anni sta pure migliorando. I sette volumi di The Dark Tower sono nell’Olimpo e vi rimarranno per i secoli a venire. Così come The Stand, o piccoli capolavori come The Body (meglio conosciuto come Stand by Me) o Rita Hayworth and the Shawshank Redemption (da cui è stato tratto uno dei migliori film della storia del cinema, Le ali della libertà).
Quindi, mi chiedevo, come evitarlo?
I casi erano due: o mi mettevo a scrivere un articolo per ogni suo libro pubblicato (e sapete, nel 1988 non erano poi così tanti, ma ora…), o mi inventavo qualcos’altro.
E mi sono inventato qualcos’altro. Lasciando ad altri la gioia dell’analisi critica del bellissimo Billy Summers, una sera, quasi per caso, mi è venuto uno dei miei momenti eureka.
Sì, perché sono capitate due cose: una mia amica ha comprato un simpatico gadget di Pennywise, il famigerato clown di It — Funko, mi sembra si chiamino quei pupazzetti — e, in contemporanea, a me è venuto in mente Redbubble.
Sì, avete capito bene… Redbubble, il sito Numero Uno al mondo, in termini di traffico, per magliette (e non solo: tazze, quaderni, orologi, stampe, cuscini, gadget di ogni genere eccetera). E sapete qual è la cosa straordinaria di Redbubble?
Che non vende merchandising ufficiale. Sono tutti progetti grafici di artisti di tutto il mondo, freelance, appassionati, impegnati, hobbyisti, semi-professionisti, grafici di professione… insomma, gente come me e voi (be’, quasi).
È lì che mi si accende la lampadina.
Perché non andare su Redbubble, prendere in esame le centinaia (anzi, le migliaia) di prodotti dedicati a Stephen King e farne una mia — personalissima — classifica?
Ebbene, è quello che ho fatto. Lo trovate qui di seguito.
Criteri di selezione
Il materiale era così vasto che ho dovuto adottare dei criteri di selezione.
Per prima cosa, dopo essere stato assalito visivamente dall’infinità di prodotti dedicati a King, mi è subito balzata agli occhi una distinzione precisa: su Redbubble c’è sia arte copiata che arte originale.
Con «arte copiata» intendo: collage di copertine (in alcuni casi copertine vere e proprie!), fotogrammi tratti da film, locandine di film, riproduzioni inalterate di merchandising ufficiale — eccetera.
Ecco, queste opere non entreranno in questo articolo. Non perché non siano belle (alcune sono splendide, sul serio, andate a vedervele, se volete, vi basta andare su Redbubble e digitare le parole magiche “Stephen King” nella barra di ricerca), ma perché… be’, perché volevo soltanto cose originali. Uniche. Cose mai viste prima. Opere che denotassero un impegno concreto da parte dell’artista — cosa che, automaticamente, lo colloca nel novero dei fan.
Proprio come noi.
Ecco quindi la mia selezione.
Come ogni “classifica”, riflette i miei gusti personali. Magari non sarete d’accordo, ma… che volete farci? Il sito è mio. 🙂
I sette prodotti migliori dedicati a Stephen King che potete trovare su Redbubble
(Ho dovuto ridurre il tutto a una misera Top Seven, altrimenti ci vorrebbero giorni per arrivare in fondo all’articolo. Perché proprio 7 e non 10? si chiederà qualcuno. Ecco la risposta: Quanti volumi ha The Dark Tower?)
#7
Number 1 Fan Throw Blanket by AleMogolloArt
Cioè, gente, un copriletto con il faccione di Annie Wilkes in primo piano, che tiene in mano un martello? Delirio puro! E poi da mettere su un letto, magari immaginando che ci sia sdraiato dentro il povero Paul Sheldon… irresistibile. (Lo stesso disegno esiste anche su magliette, tazze eccetera, ma secondo me il copriletto non lo batte nessuno!)
Link alla pagina dell’artista su Redbubble: AleMogolloArt
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#6
Shawshank Redemption Classic T-Shirt by martianart
Anche questo, come moltissimi altri prodotti di questa lista, esiste come tazza, copriletto, tenda della doccia (!) eccetera — ma io in questo caso ho scelto la più classica delle magliette. Bianca, dove il design risulta più evidente, e la citazione di uno dei passi più belli de Le ali della libertà diventa inconfondibile.
Nulla vi vieta di andare a vedere tutti gli altri prodotti, magari la preferite come cover per il vostro Samsung Galaxy…
Link alla pagina del’artista su Redbubble: martianart
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#5
Stephen King’s Shining – Clear Design (Italian Version) Graphic T-Shirt by NewHumansDesign
In italiano! Non ho saputo resistere. (E ho scoperto che NewHumansDesign è anche il mio kinghiano preferito su Redbubble, come vedrete tra poco…)
Anche qui (ma non ve lo dico più, okay?) il design è disponibile addirittura su altri 74 (settantaquattro!!!) prodotti — dai cuscini ai poster, dalle tazze alle borracce e chi più ne ha più ne metta — ma ancora una volta ho preferito una classica t-shirt.
Di questo design amo particolarmente il fatto che esiste in diverse versioni (in inglese in chiaro — per magliette e gadget scuri — con la classica scritta All work and no play makes Jack a dull boy — in italiano in chiaro, ovvero questa versione che vedete indossata dal modello qui sotto — e poi le corrispondenti scure per i gadget chiari, tipo magliette e felpe e canottiere bianche).
Poi mi piace molto la macchina per scrivere stilizzata, e il tocco di classe delle macchie di sangue. E che mi dite della scritta “Wendy?” là in alto? Sembra quasi di sentire la voce di Jack Torrance riecheggiare nei corridoi deserti dell’Overlook Hotel…
Link alla pagina dell’artista su Redbubble: NewHumansDesign
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#4
CT Sticker by amazingspytee
Be’, che dire… la scritta Captain Trips in rosso, con il simbolo del biohazard in mezzo. Brrrr… Se pensiamo alla pandemia, un brivido non può non percorrerci la spina dorsale. Questa volta ho scelto l’adesivo… (si, ci sono anche quelli). Tra tutti i prodotti — andateveli a vedere, soprattutto le t-shirt meritano — ho scelto l’adesivo perché… be’, me lo immagino in grande formato sul retro della mia macchina. O in formato piccolo nell’angolino in alto a destra della cover del mio laptop.
A me mette davvero i brividi. E poi il fatto che il simbolo e la scritta siano sciupati mi dà ancor più l’idea di vissuto. Ed è giusto ricordare che, a giudizio di molti — anche il mio, a proposito — The Stand rimane il capolavoro assoluto di Stephen King.
Link alla pagina dell’artista su Redbubble: amazingspytee
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#3
Christine Essential T-Shirt by Arethabrian92
Uno dei romanzi che più ho amato di Stephen King (e uno dei primi che ho letto), Christine non poteva non entrare in questa classifica. L’autore qui non scopiazza il poster del film come hanno fatto tanti altri, eppure la minaccia dei fari dell’indimenticabile Plymouth Fury del ’58 è ben presente.
Inoltre, sullo sfondo si vede la faccia di Arnie Cunningham… direi un vero tocco di classe.
Okay, ho scelto di nuovo la t-shirt. E di nuovo nera. Voi siete liberissimi di andare a vedere il resto, io mi “accontento” di questa…
Link alla pagina dell’artista su Redbubble: Arethabrian92
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#2
Stephen King – Born in Castle Rock (Classic Design) Graphic T-Shirt by NewHumansDesign
Vi avevo avvisati. Il nostro compatriota NewHumansDesign è il vero mattatore di questa classifica.
E ancora una volta, tra la miriade di prodotti disponibili, ho scelto la t-shirt nera.
Vi dico subito cosa mi piace da morire di questo design: non è per tutti. Portarsi in giro una maglietta (o un quaderno, o una sciarpa) con la scritta Born in Castle Rock, Maine è una roba… per addetti ai lavori.
Soltanto un vero fan di Stephen King sa riconoscerne il significato. Per chiunque altro non avrebbe alcun senso.
Immaginate di camminare per strada con indosso questa felpa, o questa maglietta.
Soltanto un altro kinghiano di ferro capirà, incrociandovi.
E tra voi correrà uno sguardo d’intesa come può esserci solo tra i fan dello Zio.
Inoltre, NewHumansDesign ne ha preparate due versioni. Una (questa a sinistra), più classica, che ricorda vagamente il logo della casa di produzione cinematografica di Rob Reiner. Ma poi — genio — ne ha fatta un’altra, più arcana, che forse addirittura preferisco alla prima.
L’ha chiamata “stylized design”. Stephen King – Born in Castle Rock Stylized Design Classic T-Shirt by NewHumansDesign.
Eccola:
Sono molto indeciso tra le due, ma di sicuro una me la porto a casa.
Voi che dite? Quale scelgo?
Link alla pagina dell’artista su Redbubble: NewHumansDesign
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E finalmente siamo arrivati al Numero Uno. Credetemi, ho passato tre giorni su Redbubble per scegliere i Magnifici Sette, e alla fine ho visto così tante opere dedicate a Stephen King che mi girava persino la testa.
Ma questa — a mio parere — le batte tutte. Ovvio, è sempre de gustibus, ma sono convinto di non sbagliarmi.
Ecco a voi The Best of Stephen King su Redbubble.
#1
Stephen King Heartbeat Constant Reader Sleeveless Top by NewHumansDesign
Ebbene sì, è ancora lui, NewHumansDesign. Con una genialata assoluta: Constant Reader. In questo caso ho scelto la canottierina femminile perché la modella è splendida e fa risaltare meglio il design, ma tutti i prodotti — con l’unica eccezione, forse, del tappetino per il bagno, ehm — con questo design li trovo eccezionali.
A parte la faccia stilizzata del Maestro — fantastica! — messa in mezzo ai battiti del cuore, a significare l’emozione che ogni suo libro ci ha regalato e ci regalerà, la scritta Constant Reader è un capolavoro d’ingegno. Come per la grafica al #2, anche questa Constant Reader è dedicata agli addetti ai lavori.
Ai veri fans.
A chi si precipita in libreria a comprare il nuovo romanzo il giorno stesso dell’uscita.
Insomma, è dedicata a noi. E così che lo Zio si rivolge a noi nelle sue prefazioni: ci chiama Constant Readers. E l’autore ha fatto benissimo a rappresentarla con un carattere tipico delle macchine per scrivere.
Questo design vince a mani basse su tutti gli altri che ho visto e esaminato. Sta bene su tutto: sui mouse pad, sui cuscini, sui quaderni… c’è persino la tenda per la doccia! Guardate un po’ qui:
Non aggiungo altro: il mio ordine è già partito. Per chi fosse curioso, ho comprato la “graphic t-shirt”:
(Il link alla pagina dell’artista? Sempre quello… NewHumansDesign)
Dear Constant Readers…
Cari Fedeli Lettori che siete giunti fin qui in questo lunghissimo articolo… lo so, non ho parlato di libri, ma mi sono divertito tantissimo a metterlo insieme.
Spero tanto che sia piaciuto anche a voi — e spero di avervi fatto scoprire tanti artisti talentuosi che vi permetteranno di avere del merchandising di Stephen King che non ha quell’aria un po’ stantia che fa pensare questo è stato fatto in serie.
Alla prossima… (se volete un’altra carrellata, fatemelo sapere nei commenti.)
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