Scrittrici — Intervista a Stefania Romito

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“Fa un sacco di cose.” Questa è la prima frase che mi verrebbe in mente se mi chiedessero di definire in due parole Stefania Romito. È autrice di una serie di ebook di successo, è conduttrice radiofonica, canta, e trova anche il tempo di occuparsi di scrittori emergenti con il suo gruppo su Facebook Ophelia’s Friends. Ah, dimenticavo: ha pure un blog, Ophelia Blog, e ora sta per pubblicare una raccolta di poesie.

Per me, che ho la rapidità di movimento di un bradipo che nuota nella melassa, intervistarla è stato uno shock.

Arriva, tutta blonde e sorridente, e io mi aspetto di doverla rincorrere in giro per la stanza. Invece — sorpresa delle sorprese — è tranquilla. Parla senza nemmeno gesticolare troppo, il bicchiere d’acqua (con ghiaccio) che le offro le rimane in mano per quasi tutta l’intervista.

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Stefania Romito in radio
Stefania Romito in radio

La prima domanda è anche la più ovvia: come e quando hai cominciato a scrivere?

Credo di aver cominciato a scrivere storie di fantasia fin da quando ho iniziato a tenere la penna in mano. L’amore per la scrittura, per quel meraviglioso meccanismo che ti stimola la mente e che ti “accende” la fantasia proiettandoti in nuovi mondi, ha sempre fatto parte di me, penso che sia una componente integrante del mio DNA. Sono del parere che la maggior parte di coloro che scrivono abbiano scoperto di possedere questa passione anche loro fin dall’infanzia.

Io no, sai? Quando ero piccolo scrivere mi annoiava… preferivo la matematica e la geografia. Ho cominciato soltanto dopo, avevo quasi vent’anni…

Il mio primo romanzo “completo” l’ho scritto a tredici anni, era un giallo. Ricordo che lo nascondevo gelosamente nel cassetto, come un qualcosa di “segreto”, di inviolabile. Un giorno mio padre lo trovò e lo lesse… non dimenticherò mai la sua espressione stupita stampata sul volto. Mio padre, grande appassionato di letteratura, mi ha sempre incentivata a proseguire questa passione, ma il destino ha voluto che l’anno prima che venisse pubblicato Attraverso gli occhi di Emma, il mio primo romanzo, lui ci lasciasse… Devo ammettere che la scrittura in quel periodo ha esercitato su di me un effetto terapeutico, mi ha aiutata ad analizzare il dolore, sviscerandone gli aspetti più oscuri e terrificanti, e forse è proprio grazie alla scrittura se sono riuscita a elaborare il lutto.

Le tue attività sono molteplici, ma per ora concentriamoci sulla scrittura. Hai pubblicato tante cose diverse (racconti, romanzi a puntate, prontuari umoristici per coppie, adesso anche poesia): è stata una contingenza dovuta a esigenze esterne oppure sei eclettica per natura?

Entrambe le cose. Penso di essere eclettica per natura e di averlo scoperto proprio a causa di fattori esterni contingenti, ossia di “opportunità” (come mi piace definirle) che mi sono state offerte da persone che hanno creduto nelle mie qualità e che hanno dimostrato di apprezzarle. Persone alle quali va tutta quanta la mia stima e il mio infinito riconoscimento.

Si può dire che il tuo lavoro più di successo sia la “saga” (posso chiamarla così?) di Ophelia. Come è nato il personaggio?

Copertina del primo volume della saga di Ophelia
La copertina del primo volume di “Ophelia”

“Ophelia” è stata proprio una di quelle “opportunità” che ha avuto più il carattere di una sfida vera e propria. Alcyone Editore, casa editrice con la quale collaboro da anni, mi ha proposto di pubblicare un serial a puntate con uscita mensile lasciandomi carta bianca sul genere e sulla tematica da trattare. Ho accolto subito la proposta, anche se ciò avrebbe comportato “rinchiudermi” in casa a scrivere per sette mesi. Ho subito pensato al genere thriller, un genere letterario nel quale non mi ero ancora cimentata ma che mi ha da sempre appassionata. Mi mancava, però, ancora da individuare il personaggio principale, un personaggio intrigante che avrebbe dovuto appassionare i lettori fin dall’inizio e indurli a proseguire la lettura fino alla fine di tutti gli otto episodi. Devo ammettere che mi è venuto naturale pensare ad una scrittrice, ma non a una scrittrice di narrativa, bensì a una ghost writer che scrivesse in incognito le biografie delle celebrità. Probabilmente i miei trascorsi professionali in questo senso, poiché io stessa ho avuto modo di esercitare questa attività per un certo periodo di tempo, mi hanno ispirato la nascita di questo personaggio che presenta, fin dall’inizio, le sue peculiarità. Tra le caratteristiche più evidenti di Ophelia vi è la perspicacia e la curiosità che la spinge sempre a cercare di far chiarezza su aspetti oscuri, dietro i quali sembra nascondersi qualcosa di torbido e inquietante. Altro aspetto evidente della sua personalità è l’onestà intellettuale che la porta a scontrarsi di frequente con il suo editore interessato esclusivamente al tornaconto economico. In ciascun episodio Ophelia proietta il lettore in un nuovo mondo tanto affascinante quanto misterioso e, come un’archeologa che scopre scavi sommersi, si ritrova puntualmente a riportare alla luce torbide realtà, segreti inconfessabili tenuti morbosamente celati nelle pieghe del tempo.

Quanto ti identifichi in lei?

In parecchi mi hanno chiesto quanto di me sia presente in Ophelia. Credo che, per quanti sforzi si faccia, è impossibile non trasmettere al proprio personaggio aspetti di sé. La curiosità, il gusto per il mistero, il rispetto per quei valori che io giudico importanti quali la serietà, l’onestà intellettuale, sono tutti aspetti che mi appartengono così come anche lo spiccato senso estetico che caratterizza Ophelia e il gusto per l’aspetto avventuroso della vita. Ma sono presenti in lei anche peculiarità a me totalmente estranee come la difficoltà nel relazionarsi con l’altro sesso, che nel suo caso si trasforma in un’autentica paura atavica nei confronti dell’amore. In seguito si scoprirà, attraverso alcuni indizi che emergono dai terribili incubi notturni, che questa “fobia” nei confronti dell’amore, questo blocco emotivo che le impedisce di amare, ha origini lontane che affondano le loro radici nella sua infanzia.

Quello che mi piace molto, sinceramente, è la tua voglia di aiutare gli autori che tentano di emergere. Questo lo fai, soprattutto, con il gruppo Facebook Ophelia’s Friends. Come è nata l’idea? E perché pensi che gli autori ancora poco conosciuti vadano aiutati?

Il gruppo letterario Ophelia’s Friends nasce dalla mia esigenza di condividere anche con altri la grande passione per la scrittura e per la letteratura. E’ stata una bellissima idea che ha avuto delle conseguenze imprevedibili e straordinarie. In poco tempo il gruppo ha raggiunto più di 2300 membri, tra di noi ci sono moltissimi scrittori emergenti, editori, giornalisti e anche scrittori già noti al panorama editoriale italiano. Al fine di approfondire la conoscenza dei membri, ho da subito avviato diverse iniziative tra cui le “Interviste Ophelia’s friends” che vengono pubblicate sul sito annesso al gruppo Ophelia Blog e poi condivise in altri gruppi letterari e social network.  Ho fatto anche in modo, grazie ai numerosi gemellaggi che ho avviato con enti, associazioni culturali e canali di comunicazione on line e non solo, che le interviste degli scrittori del gruppo venissero pubblicate su diverse riviste letterarie, come Italianamente e La Tigre di Carta, e testate giornalistiche on line come Dailygreen.

Copertina del secondo volume della saga di Ophelia
Il secondo volume della saga di “Ophelia”

Un altro gemellaggio molto importante che mi dà modo di aumentare la visibilità degli scrittori del gruppo, soprattutto emergenti, è quello che ho avviato con il famoso polo culturale milanese Centro Leonardo Da Vinci. Grazie al Presidente Davide Foschi, uno dei più importanti artisti di arte contemporanea attivi nel nostro Paese, nonché fondatore del movimento artistico del Metateismo, ora gli scrittori del gruppo Ophelia’s Friends hanno la possibilità di presentare le proprie opere letterarie in un ambiente intriso di arte e cultura. Ma le collaborazioni continuano a nascere in maniera spontanea e del tutto imprevedibile ogni giorno (ed è proprio questo l’aspetto meraviglioso!). Proprio di recente, Ophelia’s Friends ha stretto un gemellaggio con la trasmissione televisiva 4 Chiacchiere condotta dalla bravissima Barbara Caramelli (Lombardia Tv), una collaborazione che mi rende particolarmente orgogliosa e che offre l’opportunità a tutti i membri del gruppo di parlare dei propri libri in un contesto televisivo particolarmente interessante e stimolante. Tutte queste iniziative sono rivolte principalmente agli scrittori emergenti poiché ritengo che sia la categoria di scrittori che più necessiti di visibilità. Esistono delle splendide realtà tutte da scoprire e la mia missione, al momento, è proprio quella di agevolare queste realtà a venire alla luce, conscia del fatto che il settore editoriale è un ambito molto arduo e ostico soprattutto per coloro che soltanto ora si affacciano a questo mondo con un proprio lavoro letterario. Io, molto umilmente, cerco soltanto di aiutarli a realizzare questo sogno, poiché ritengo che la chiave per la felicità consista proprio nel liberare i propri sogni dalle catene della razionalità e permettere loro di volare nel cielo della speranza, perché niente è impossibile… basta solo crederci.

Ecco, questo mi interessa molto. Tra gli autori che hai conosciuto in Ophelia’s Friends, ce n’è qualcuno che ti ha colpita in modo particolare? E perché?

Questa è una domanda difficilissima perché sono davvero tantissimi gli scrittori del gruppo che apprezzo per il loro stile letterario e che, dopo averli conosciuti in maniera più approfondita, ho imparato anche ad apprezzare da un punto di vista umano. Tra i giovanissimi, potrei citare Linda Stella Coltro, Cristina Vitagliano, Simone Pinna, Stefania Meneghella e tanti altri. Autori che stimo molto per la loro originalità e profonda sensibilità. Un altro scrittore emergente che mi ha colpita moltissimo per il suo talento artistico è Alessandro Barocchi, autore di Una bestiale commedia, una rivisitazione in chiave ironica del capolavoro dantesco. L’ho apprezzato soprattutto per il grande coraggio che ha dimostrato nell’andare ad “intaccare” uno dei capisaldi della letteratura italiana e devo ammettere che è riuscito a superare la sfida con grande competenza e intelligente umorismo. Tra i poeti un’emozione intensa l’ho provata leggendo le poesie di Alessandro Monticelli, autore della suggestiva raccolta Radici in aria, con la quale effettua una rappresentazione fotografica della nostra società osservata con uno sguardo disincantato, disilluso ma mai privo di speranza. Un’altra poetessa che ammiro davvero molto è Paola Mattioli la quale ci ricorda, alla maniera di Pascoli, che la realtà va osservata con gli occhi di un bambino per approdare a una dimensione altra, in cui tutto è sogno… in cui tutto è magia.

Io compro tantissimi ebook autopubblicati su Amazon. E purtroppo devo dire che nel 90% dei casi sono brutti libri. Scritti male. E quelli scritti bene praticamente urlano “ti prego, avrei bisogno di un editing serio!” Non pensi che nel mercato del self-publishing ci sia troppa superficialità?

Ebbene sì, lo credo anch’io. Se da un lato il sistema di autopubblicazione ha aperto le porte a tutti quegli aspiranti scrittori che diversamente non avrebbero avuto la grande soddisfazione di vedere pubblicato il proprio libro, è altrettanto vero che questa “democrazia editoriale” ha avuto e sta avendo come risultato (e questo costituisce il rovescio della medaglia) quello di sfornare una marea di prodotti editoriali non sempre validi, sia da un punto di vista contenutistico che stilistico, proprio perché non sottoposti a nessun tipo di filtro professionale. Un consiglio che mi piacerebbe dare a tutti coloro che decidono di pubblicare in selfpublishing è proprio quello di rivolgersi a seri professionisti del settore al fine di far sottoporre la propria opera ad una valutazione attenta, oggettiva e competente (ciascuno di noi è convinto di aver scritto il capolavoro dell’anno, ma purtroppo non è quasi mai così) e secondariamente, qualora l’opera fosse ritenuta valida da un punto di vista contenutistico, al fine di renderla idonea agli standard di pubblicazione è necessario sottoporla alla fase di editing. Ritengo questi due passaggi fondamentali e imprescindibili. Soltanto in questo modo il “sogno” ha realmente la possibilità di spiccare il volo e di potersi trasformare in una meravigliosa realtà.

Stefania Romito in radio, primo piano
Il microfono è il suo mestiere

Pensi che ci sia un disinteresse dell’editoria italiana in generale verso gli esordienti?

Ahimè, anche in questo caso devo rispondere affermativamente. Da diversi anni ormai la tendenza della grande editoria è quella di puntare su autori famosi, spesso stranieri che hanno già venduto migliaia di copie all’estero. Non c’è più, quindi, da parte dei grandi editori la volontà di investire su autori esordienti. Diverso è il caso della piccola e media editoria, ma anche qui è necessaria una distinzione. Di editori seri ce ne sono, non si deve pensare che siano una categoria in via di estinzione, molti sono interessati a investire su un autore sconosciuto e a puntare sul suo talento, però sono convinta che vengano sempre più “surclassati” da quella categoria di editori, la cosiddetta “editoria a pagamento”, che proprio in virtù del contributo che richiedono all’autore, il loro profitto l’hanno già ottenuto, rientrando delle spese sostenute per la pubblicazione e quindi, proprio per questo, meno incentivati a seguire l’autore nella fase promozionale, che è quella più importante della filiera editoriale. Con questo non voglio affermare che chi desideri pubblicare con un editore non debba provare a farlo, desidero soltanto mettere in guardia chi ha poca esperienza in questo campo a valutare sempre molto bene, prima di accettarle, le proposte che vengono fatte perché è possibile che, dietro lusinghe e affascinanti promesse, si possa nascondere un editore interessato per lo più a guadagnare sul “desiderio” di un potenziale scrittore, piuttosto che sul suo effettivo talento.

Qui, però, intervengo a “piedi uniti”, come si dice in gergo calcistico. Secondo me, gli “editori a pagamento” non sono nemmeno da considerare tali. Andrebbero rifiutati immediatamente, a prescindere dalla proposta. Sono incazzatissimo con questi, che io ritengo approfittatori e nient’altro.

In effetti, anch’io sono del parere che un editore dovrebbe investire totalmente su un autore, se realmente crede nelle sue potenzialità. Però, è altrettanto vero, che la crisi del settore ha spinto parecchi piccoli editori a optare per questa alternativa al fine di evitare la chiusura dell’attività. Mi piace pensare, forse in maniera un po’ troppo ottimistica come è nella mia natura, che molti di loro siano stati indotti dalle sfavorevoli contingenze di mercato a optare per questa politica editoriale, piuttosto che dalla mala fede.

Non siamo d’accordo… sei troppo buona. Ma proseguiamo. Come accennavo prima, fai anche tantissime altre cose, ma tutte legate alla scrittura. Ora hai anche una trasmissione radiofonica. Me ne parli?

Ophelia’s Freinds On Air è stata di sicuro una delle conseguenze più interessanti della nascita del gruppo. L’anno scorso è entrata a farne parte Pina Bombara, la speaker di punta di Web Radio Network e, avendo visto l’attività che svolgevo a favore degli esordienti, mi ha proposto di ideare e condurre una trasmissione radiofonica letteraria della durata di un’ora. Ho accettato in maniera entusiastica la sfida mossa dal desiderio di garantire sempre più visibilità agli scrittori del gruppo. E così è nata Ophelia’s Friends On Air che ha attirato l’attenzione anche di Radio Punto, la storica emittente dell’Alto milanese che trasmette la trasmissione sia il sabato che la domenica. Ora siamo già alla seconda edizione, molto più ricca e variegata rispetto alla precedente. Ci sono rubriche molto interessanti, come la rubrica di poesia condotta insieme a Pierfranco Bruni, intitolata “Ti bacio baciami”, nel corso della quale analizziamo una delle poesie contenute nella raccolta scritta a quattro mani di prossima pubblicazione e che si intitolerà Siamo vento siamo epifania.

Logo di Ophelia's Friends On Air

Un’altra rubrica interessante è “Tu di che coppia sei?” che conduco insieme alla poetessa e scrittrice Vittoria Guglielmi, in cui ci divertiamo ad analizzare, in maniera scherzosa e divertente, una delle tipologie di coppie più rappresentative della nostra società attingendo a uno dei tanti personaggi protagonisti dell’omonimo libretto umoristico che ho pubblicato insieme alla vignettista Isabella Ferrante. Poi c’è la rubrica di Paola Bianchi, la nostra consulente letteraria d’eccezione, che in ogni appuntamento commenta, con grandissima professionalità e competenza, uno dei grandi capolavori letterari della storia della letteratura. Le altre due rubriche hanno per protagonisti la brava Tiziana Viganò (scrittrice milanese) e i ragazzi della rivista letteraria La tigre di carta.

E adesso la poesia. Questo mi ha davvero stupito. Vuoi raccontarmi come è nata questa esperienza?

Anche questa nuova avventura rappresenta una delle conseguenze meravigliose della nascita del gruppo, più specificatamente, della nascita della trasmissione radiofonica. Tramite Roberto Guerra, ho avuto modo di entrare in contatto con Pierfranco Bruni. Il nostro incontro è stato uno di quegli eventi sincronici che rendono straordinaria la nostra esistenza. Devo ammettere che fin dall’inizio ho avvertito una grandissima affinità tra di noi. La proposta di scrivere insieme un libro di poesie è giunta in maniera del tutto inaspettata. Il giorno del mio compleanno Pierfranco mi ha inviato una sua poesia tramite il cellulare. E’ stata una bellissima sorpresa perché non me l’aspettavo. I suoi versi mi hanno subito colpita e commossa per la loro profondità e intensità. Qualche giorno dopo mi sono ritrovata, quasi inconsapevolmente, a inviargli sul cellulare alcuni miei versi composti al momento. Premetto che fino a quel momento non avevo mai scritto poesia, nella convinzione di non esserne all’altezza, poiché ritengo che per scrivere poesie sia necessaria possedere quel quid in più. Non è sufficiente saper scrivere (io pubblico da anni con Alcyone), per scrivere poesia bisogna essere in grado di emozionare nell’immediato. A differenza del romanzo, la poesia è emozione pura e  immediata. “E’ un impatto passionale, è una reciprocità di sensi incantati”, come direbbe Pierfranco Bruni. La poesia colpisce perché è senza filtri e nasce direttamente dal cuore. Quindi per poterla creare è necessario non soltanto possedere un’ottima proprietà di linguaggio, da un punto di vista estetico e stilistico, ma anche la capacità di veicolare senza filtri un’emozione pura e intima che scaturisce direttamente dal cuore. Aspetti che ero convinta di non possedere. Pierfranco Bruni ha compiuto un miracolo facendomi ricredere sulle mie potenzialità. Subito dopo avergli inviato i versi con il cellulare, ho ricevuto un suo messaggio nel quale riprendeva la mia poesia, proseguendola. Per me è stata un’emozione incredibile… mi sono sentita come quell’allieva che viene guidata dalla mano sapiente del Maestro pittore fino ad arrivare a creare un quadro meraviglioso. Qualche giorno dopo Pierfranco Bruni mi ha proposto di scrivere insieme una raccolta poetica e da quel momento sto volando senza sosta nel magico mondo della poesia. La particolarità di questi componimenti lirici consiste nella loro “improvvisazione”. Sia le poesie scritte, che verranno pubblicate nella raccolta, sia quelle orali, delle quali non esiste testo scritto, sono tutte state composte sull’onda dell’emozione del momento. Di quelle orali sono stati realizzati dei video che sono disponibili su Youtube come: “Ti canterò come farfalla”, “Danzami”, “La cura”, “Malade”, “Respiro”…e molti altri. [Li potete trovare tutti su questo canale YouTube — NdS]

Stefania Romito e Tiziana Viganò

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Ne ho tantissimi! Inizio da quelli avviati con Pierfranco Bruni. Oltre a Siamo vento siamo epifania, questa suggestiva raccolta poetica che canta l’amore sublime, l’amore sogno, abbiamo in progetto un libro su Eleonora Duse e diversi altri libri da pubblicare insieme. Congiuntamente stiamo portando avanti un progetto didattico volto a far avvicinare gli studenti alla poesia. Abbiamo realizzato un interessante video interamente dedicato a Cesare Pavese nel quale evidenziamo la sua poetica attraverso la recitazione delle poesie contenute nelle sue due raccolte più celebri: La terra e la morte e Verrà la morte e avrà i tuoi occhi. Questo video è impreziosito anche da colonne sonore, che fanno da sfondo alla recitazione delle poesie, principalmente dedicate a Luigi Tenco, Dalida, Mia Martini che hanno condiviso con Pavese la sua stessa tragicità esistenziale. Inoltre nel video vi sono anche due suggestivi componimenti poetici di Piefranco Bruni improvvisati sulle note di Verde luna e di Sous le ciel de Paris di Edith Piaf, canzoni che Pavese amava immensamente. Un contributo poetico di grande interesse che verrà mostrato nelle scuole al fine di sensibilizzare gli studenti a uno degli atti creativi più intimi e suggestivi per sottolineare che la poesia, così come la letteratura, non va studiata attraverso la critica letteraria, ma direttamente sui testi, direttamente dagli autori che l’hanno creata… perché la poesia è vita e come tale deve essere vissuta.

Per quanto riguarda altri progetti, ne ho due che contemplano l’altra mia grande passione: la musica e il canto. Carlo Zannetti, apprezzato musicista e scrittore (è nota la sua collaborazione musicale con Enrico Ruggeri) mi ha proposto di cantare una canzone del suo prossimo CD e io ho accettato con grandissimo entusiasmo. Stessa proposta mi è giunta anche da un duo musicale, i Vig Vag, che desiderano che io canti una delle canzoni contenute nel loro prossimo CD i cui testi sono di Vittoria Guglielmi, la poetessa scrittrice del mio gruppo letterario.

Se si pensa che tutte queste meravigliose collaborazioni e sinergie sono nate soltanto creando un gruppo letterario su Facebook, si può realmente capire quanto la vita non smetta mai di sorprendere. E’ soltanto aprendosi agli altri che si possono ottenere importanti traguardi, attraverso la condivisione e lo scambio reciproco. Sono fermamente convinta che ciascuno di noi abbia bisogno dell’altro per crescere, migliorarsi e arricchire se stesso.

Amen.

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